Il coniglio ischitano

Serrara Fontana

Tranquilli, tranquilli, sappiamo benissimo l'importanza di essere sintetici! Accenniamo allora in modo chiaro e mirato qualche curiosità storica: i siracusani nel 470 a.C. quando invasero Ischia, trovarono un luogo pieno di conigli selvatici e questa abbondanza era perfetta per gli annoiati sovrani siciliani che poterono così dedicarsi alla caccia di questi animali. Una radice aristocratica dunque, ma pur sempre creata dalle mani esperte dei domestici di corte, veri artisti artefici di questa autentica specialità. I secoli passarono, Ischia rimase piena di conigli selvatici e cono loro si svilupparono anche cuoche e cuochi intenditori di questo tipo di carne.


Si aggiunsero nel tempo cambiamenti sostanziali alla ricetta originaria, dall'America arrivarono infatti i pomodori e il coniglio all'Ischitana acquisì un sapore ancora più intenso. Oggi certo è davvero difficile poter mangiare il coniglio selvatico, ma un ischitano lo sa bene: a fare la differenza è sempre la qualità del coniglio, allevato nel modo migliore e soprattutto fedele a una sola legge: "Mai allevamenti industriali!". Niente mangimi "strani", soltanto allevato a terra e nutrito di erba.


Un'altra curiosità importante per eleggere "originale" il coniglio ischitano:

per evitare che sia troppo duro, non dovrà mai avere una stazza troppo grande! È preferibile mettere in cottura (una lenta cottura) un coniglio che non superi un chilo e mezzo di peso. Le dure leggi della tradizione impongono di cuocerlo rigorosamente in pentole di terracotta, anche se oggi, in gran segreto, la sovversiva modernità non sempre utilizza questo metodo, preferendo le meno caratteristiche pentole antiaderenti.


Fatto il dovuto preambolo non vi reste che immergervi in una dimensione extrasensoriale! Sì, perché sarete voi stesso a dirlo, dopo averlo provato: mangiare il coniglio all’ischitana, vuol dire provare una sensazione nuova, sublime, indimenticabile. Il concetto è questo: vivere un luogo vuol dire assimilare la sua identità per accrescere la propria. Da millenni il cibo è anche identità, territorialità, cultura. Decidere di esplorare cela in sé il concetto di scoperta e scoprire vuol dire, nel nostro caso, interiorizzare un bene prima non conosciuto per enfatizzare il valore del viaggio più importante, quello dentro di noi. È questo dunque, il senso della ricchezza che questa isola vi invita ad assimilare.


Via con la carrellata di ristoranti:

lo storico Bracconiere con la sua fresca aria collinare, se volete stare accanto al mare scegliete invece la Capannina, il tanto recensito Cantinando e ancora il bellissimo Porta di Agarta, Peppino di Renato, Malvisiello, l'Arca con il suo panorama, al Vecchio Capannaccio con il suo ambiente tipico ischitano, tutti elencati in ordine casuale ma ognuno di esso speciale e perfetto per assaggiare questo piatto.
Pronti a prenotare?
Potrete scegliere varie strutture dove assaggiare ottimi conigli ischitani ma il consiglio più importante da tenere bene a mente è quello di prenotare prima di recarsi sul luogo, telefonate e prenotare la vostra porzione, avrete ormai ben capito che questo piatto non è propriamente immediato e necessita della giusta preparazione per essere così unico.